Le riviste indipendenti oggi

Sentiamo dire sempre più spesso che “stanno ritornando” le riviste. O che in Italia, come nel Regno Unito, esiste un nuovo modo di concepirle. Ma cosa vuol dire? Qual è la forma “nuova” delle riviste che selezioniamo anche noi, in negozio?

sirene journal

 

Siamo pronti per raccontarvelo. Per iniziare però, dobbiamo provare ad uscire da logiche performative e concedere al termine “rivista” un’identità pluriforme che include sì, la rivista settimanale a prezzi bassi ma anche la rivista lenta a bassa tiratura, che approda a contenuti non mainstream, indipendenti e più accurati. E proprio per questo, una rivista che ha il prezzo di un libro e che per il valore contenutistico che ha, gli è paragonabile.

Fatta questa premessa, dobbiamo avvicinarci ad un’altra distinzione identitaria di queste riviste: rappresentano una reazione a una necessità. Quale?

La necessità di trattare determinati argomenti in maniera differente: più approfondita, con fonti che si possono rintracciare facilmente, lontana dalle breaking news e da una narrativa basata sull’impressionabilità che genera click. Perché in un mondo dove le informazioni sono dappertutto a tutte le ore, c’è ancora qualcuno che sente il bisogno di selezionare un’alternativa. Di focalizzarsi su una notizia che non è fatta per essere superata o per essere solo di alcuni.

In questo anno e mezzo, abbiamo conosciuto anche realtà che quell’alternativa come succede spesso in settori come il nostro, se la sono creata.

Ci viene in mente, *ALEA, rivista di antropologia culturale, creata da ricercatori che stanchi di leggere solo riviste scientifiche legate alla materia, hanno voluto rendere l’antropologia alla portata di tutti, puntando su un approccio dal basso: non più “ambito ricerca” che scende ma pubblico variegato che si “eleva”. E visto che li abbiamo conosciuti, possiamo confermarlo: quest’ approccio funziona!

ALEA MAG

 

Poco fa, abbiamo parlato di contenuti acchiappa click, quindi digitali, le riviste indipendenti con un’ idealismo d’opposizione, contrastano questo sistema producendo prodotti editoriali cartacei, che presuppongono per loro natura, lentezza (dal loro acquisto, al momento in cui ci troviamo a sfogliare e leggere).

Possiamo dire che nessuna redazione pubblica una rivista di questa portata, per accontentare l’algoritmo. E infatti, una delle parti migliori di questi prodotti editoriali è che vogliono riportare le persone al centro, generando uno scambio.

Inoltre, non troverete mai una rivista indipendente che parla di tutto. Ogni pubblicazione si focalizza su una tematica, forse l’unico modo per consegnare a chi legge, contenuti indagati a fondo da chi li conosce davvero.

Questi sono alcuni di tanti motivi per buttarsi a braccia aperte verso il panorama editoriale delle pubblicazioni indipendenti. Noi l’abbiamo fatto da un po’ e se vi state chiedendo se questo è un articolo creato per convincervi a farlo a vostra volta, in realtà è proprio così.

E proprio in questo contesto storico, ne abbiamo bisogno, più che mai.

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