Il vicino di Wendel Berry

Ogni giorno alle prime luci del sole, mi sveglio e inizio a scrivere. Penserete sia una scelta, non la è. La verità è che quel Plymouth Rock non c’è giorno che non canti. E se i primi tempi era per me un vero e proprio trauma dopo circa una decina di anni ci ho fatto l’abitudine.
Che altro potevo fare? Il signor Berry dopotutto non si è mai posto il problema. Già me lo immagino a dire “mi sta chiedendo di zittirlo? Non posso zittire un gallo, lei lo sa che quella è la sua natura?” e quindi nemmeno ci provo. Devo ammetterlo col passare del tempo mi sembra di aver scoperto qualcosa in più di tutti voi che vi alzate alle 8: c’è una strana luce sulle cose a quell’ora, sembra che anche l’erba stia aprendo gli occhi dopo qualche ora di sonno. C’è quiete, quella quiete di quando quasi tutto è ancora fermo. Mentre le mucche hanno già gli occhi sgranati alla ricerca del bluegrass. Alcune mattine, ma solo alcune, mi sembra sappiano che le sto guardando e guardino verso la mia finestra. Una volta mentre sorridevo a una delle sue mucche, ho incrociato lo sguardo del signor Berry intento a fare la sua solita passeggiata domenicale nel bosco. Ha iniziato subito a sventolare la mano destra in segno di entusiasmo nel vedermi già sveglio. Avrei potuto approfittarne e dire “è colpa del suo gallo!” ma come sempre, sono stato zitto. Alla fine, vivo nella sua fattoria, sono parte di quei 125 acri di terra che coltiva dal 1965. Chi sono io per dire al suo gallo di non cantare? Nella Contea di Henry non c’è molto da fare, sapete? Ma il signor Berry non la pensa così. Una volta mentre cercavo di spiegarglielo, ha fatto uno “ssshhh” e mi ha allungano uno dei suoi attrezzi come a dire “e ora?”
Ieri mi sono svegliato alle cinque ma nessun gallo ha cantato, sentivo la porta tremare come se la stessero prendendo a pugni. Sono corso giù e il Signor Berry era li davanti con gli occhi lucidi. “Lo hanno investito…” ci siamo guardati e siamo stati zitti.
Per un po’ siamo stati senza gallo e in quei giorni ho capito che avrei comunque continuato a svegliarmi allo spuntar del sole. Ma ho capito molto di più: volevo essere come il Signor Berry, prima di tutto, un contadino, poi uno scrittore. Ma soprattutto, un uomo che se perde un gallo, si commuove.

  • Nel 1965 è tornato nella fattoria dov’è nato, in Kentuky e da allora fa il contadino.
  • Nei suoi scritti sono sempre ricorrenti temi come l’ambientalismo, la distruzione delle comunità rurali e le responsabilità dell’individuo e della tecnologia.
  • Jayber Crow è uno dei suoi personaggi immaginari che popolano la comunità di Port William, anch’essa inventata e presente in una serie di suoi romanzi che vi consigliamo!

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